Perché tu sei bellissima per me?
Partendo dal concetto di bellezza, l’essere umano presuntuosamente tenta di definirne i parametri oggettivi che ne vadano a definire le caratteristiche; con questi presupposti, ogni cosa ed ogni persona sarebbe in qualche modo inseribile in una ipotetica scala di valori, attraverso la quale quantificare la propria bellezza.
E se da un punto di vista scientifico potrebbe anche avere un senso, manca del tutto la considerazione del gusto personale e, soprattutto, manca del tutto il coinvolgimento di tipo emotivo che ognuno di noi, in quanto essere umano, porta dentro di sé.
La questione quindi non è la bellezza rapportata ad un modello prestabilito, ma la bellezza rapportata alla soggettività di chi osserva, di chi «sente» ciò che ha di fronte valutandolo secondo i propri parametri che non sono oggettivi, ma sono il frutto della propria maturazione e del proprio sviluppo del senso del bello.
Ecco, le due parole che creano la discriminante sono proprio queste: «quantificare» e «senso»…una quantificazione della bellezza ne riduce, se non addirittura annulla, tutto il fascino dettato dalle emozioni, riducendola ad un mero calcolo. Di contro il senso, o meglio i sensi, ne esaltano proprio la parte più intima e personale portando la soggettività e prevaricare l’oggettività.
Siamo individui e come tali viviamo delle nostre sensazioni, ognuno con le sue, ognuno diverso da chiunque altro; ciò che è bello per me probabilmente non piacerà a qualcun altro e viceversa ed è questa la meraviglia degli esseri umani, la loro ricchezza: la diversità.
Tornando a te, il perché io ti veda bellissima (mancando di credibilità a tuo dire), passa quindi proprio da tutta quella parte emotiva e indiscutibilmente personale che mi porto dentro e che definisce il mio modo di vedere il mondo…di vedere te.
I parametri di cui parlavo, a questo punto, diventano utili come l’acqua santa all’inferno; la tua bellezza, per me assoluta, è fatta delle tue imperfezioni, delle tue forme, del tuo parlare, del tuo carattere; è fatta dei momenti dolci, di quelli passionali, delle «litigate», del tuo esserci.
E può anche darsi che il mio giudizio sia condizionato dai sentimenti, ma è altrettanto vero che i sentimenti non nascono verso qualcuno che non ci piace. Mi sono innamorato di te, tuo malgrado, proprio per la tua bellezza; e in questo caso con il termine «bellezza» non intendo solo quella esteriore (che di te vedo da sempre), ma mi riferisco a tutti gli aspetti che compongono la tua persona, o almeno a quelli che fino ad ora ho avuto il piacere e l’onore di conoscere e vivere.
E spesso mi dici che è impossibile che non ci sia nulla che non mi piaccia di te. Ma la questione non è quella: la questione è che il processo di conoscenza che stiamo ancora vivendo e che evidenzia anche le nostre differenze di vita e di approccio al nostro rapporto, assegna proprio a quelle differenze il valore aggiunto che rappresentano.
L’amore è fatto anche (e soprattutto) di accettazione dell’altro per ciò che è finchè ciò che è rappresenta per noi il concetto di bellezza, in ogni suo significato.
Ecco perché tu per me sei bellissima…lo sei sempre stata e più passa il tempo, più questa tua bellezza mi riempie la vita.
Questo è. Punto