lunedì 30 agosto 2021

Vuoi ballare?

29 settembre, sabato sera, lungo mare...c'è poca gente che passeggia e questo dà la possibilità a me e alla mia compagna di goderci il luogo con una pace inusuale in una serata piacevolmente fresca.
I locali sono praticamente vuoti e i pochi clienti sono turisti tedeschi o olandesi.
Incappiamo in un artista di strada che diffonde la musica del suo violino attraverso un piccolo amplificatore alimentato a batteria, che trasmette le basi su cui lui suona con una buona tecnica.
Si susseguono valzer, tanghi, mazurche e affini; ci sediamo sul muretto accanto a lui e seguiamo le note che di certo non sono ciò che abitualmente ascoltiamo, ma che in quel contesto risultano essere più che gradevoli.
Una coppia anziana accanto a noi commenta e rispolvera i propri ricordi di gioventù, portati alla luce da quelle melodie.
Ascoltano, sorridono e ricordano fino a quando lei gli dice "balli con me?"
Lui da buon maschio duro e orgoglioso, nega questa concessione, ma un attimo dopo la guarda, sapendo che lei aspetta solo un suo cenno e replica "Vuoi ballare?"
L'inizio è incerto, tradendo il fatto che da tanto tempo non lo fanno, ma man mano che la musica avanza, i passi e l'affiatamento ritornano ad essere quelli tipici di chi non solo si conosce da tanto tempo, ma che che da tutto quel tempo si ama.
In mezzo al lungo mare, incuranti della gente, ballavano, sorridevano, facevano l'amore...un passante li osserva e gli grida "bravi" subito seguito dalla figlioletta che tiene per mano.
Il musicista sembra rinvigorito da questo inaspettato fuori programma e si concede qualche virtuosismo, quasi a rompere una certa timidezza.
Non resisto e prendo in mano il cellulare per filmare la coppia; sembra di essere in un film, di quelli da lieto fine e lacrime assicurate.
E in effetti scopro, un passo di danza dopo l'altro, di avere gli occhi lucidi di emozione e di gratitudine per questo omaggio alla vita, all'amore e alla gioia.
Terminate le danze, la coppia si risiede accanto a noi, li guardo sorridendo e dico loro "eravate bellissimi"...e lo erano, forse non per la maggior parte delle persone che passavano distratte e assorbite dai loro discorsi, ma per me lo erano...e lo sono ancora.

Auguro loro di saper assaporare il loro tempo insieme sempre con questo spirito, finchè il buon Dio glielo consentirà...e li ringrazio per questa lezione di amore, per la loro tenerezza, per aver dimostrato come il senso di tutto, alla fine, sia tutto in quei passi di danza e in ciò che rappresentavano.

Sì, erano bellissimi...erano mio padre e mia madre.

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