"La persona che vede, infatti, non ha semplicemente guardato, ma si è
spinta oltre raggiungendo l'obbiettivo dell'osservazione: ha capito, ha
compreso, l'oggetto precedentemente guardato. Ha visto, appunto.
Guardare è quindi condizione necessaria, ma non sufficiente per poter
andare oltre: riuscire, cioè, a vedere."
(definzione presa dal web)
La
vita, sia essa reale o virtuale, ci pone sempre di fronte persone nuove
con le quali decidere se intraprendere un percorso di conoscenza e
soprattutto con quali aspettative.
E sono proprio le aspettative o meglio le nostre intenzioni a definire il come ci approcceremo a tali persone.
Ma
può succedere che queste stesse aspettative cambino nel tempo e a
concorrere a questo cambiamento subentrano due fattori fondamentali:
volersi mettere in posizione di ascolto verso l'altro e soprattutto
essere degno della sua fidicia in modo tale che si possa "aprire"
lasciandoci entrare pian piano nel suo mondo.
Quando questo
accade, ed è molto raro che succeda, inevitabilmente subentrano aspetti
emotivi ed emozionali che all'inizio non erano preventivati; e si inizia
a vedere laddove si guardava solamente, si inizia a scoprire un
universo molto spesso inaspettato e affascinante, anche nei suoi aspetti
più drammatici.
Ma riuscire a fare questo richiede volontà di
farlo; conoscere una persona richiede tempo, tanto tempo e fatica.
Fatica nel cercare di capire l'altro, fatica nel cercare di farsi
capire. E poi fiducia, pazienza, comprensione, chiarezza,
sincerità...tutte cose che richiedono un impegno che la velocità di
questo mondo spesso bloccano.
Eppure quando lo si fa, a
prescindere da cosa porti tutto questo, si spalancano porte verso quello
che, in fin dei conti, è la vera essenza di questa vita...ed è l'amore, in qualsiasi forma si manifesti.
venerdì 10 maggio 2024
Guardare o Vedere: c'è molta differenza
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