mercoledì 24 novembre 2021

Automatico e manuale

L’esperienza della morte, seppure inevitabile, è una di quelle cose a cui non si fa mai l’abitudine.

Che ci coinvolga da vicino o meno, ci costringe a confrontarci con l’unica certezza della nostra esistenza.

Come in tutte le cose, però, ci sono tanti modi per approcciarsi a questo argomento e spesso, lo dico con rammarico, lo si fa nel modo più becero.

A cominciare dall’attesa della salma davanti alla chiesa, dove si fa il solito mercato, tra commenti e risate per poi muoversi all’unisono al momento dell’ingresso, anelando alle prime posizioni, in una sorta di esasperazione di presenzialismo e protagonismo;

il meglio arriva poi durante la funzione, dove il mercato abbassa i volumi, ma le contrattazioni continuano in un tanto costante quanto fastidioso sottofondo che fa da live motive a tutta la messa.

La vera chicca, però, sono i cellulari che iniziano a suonare un po’ qui e un po’ là, con i riceventi che li tirano fuori dalle tasche, guardano da chi arriva la chiamata e poi la rifiutano, mentre dall’altra parte della chiesa una musichetta preannuncia l’arrivo di un messaggio che viene prontamente letto e, nei casi più clamorosi, si improvvisa anche una risposta veloce.

A completare il quadretto, di norma, c’è un celebrante che ha la stessa capacità di infondere speranza nei convenuti, di quella che aveva Hitler nell’infonderla ai deportati nei campi di concentramento.

Al termine della funzione, c’è il percorso a ritroso per uscire, non senza aver partecipato alla classica fila all’italiana per salutare i parenti dell’estinto.

Ora, per carità, lungi da me il voler giudicare, né tanto meno il voler essere bigotto, ma mi pare che per l’ennesima volta sia evidente come vi sia una totale mancanza di educazione, di sensibilità, di rispetto o perlomeno di buon senso.

Il gesto, non dico di spegnere, ma almeno di silenziare un cellulare dovrebbe essere automatico;

il rimandare a dopo le chiacchiere dovrebbe essere automatico;

partecipare, che sia attivamente o che sia passivamente, alla funzione, dovrebbe essere automatico.

Saper dare il vero senso alla morte, almeno quello Cristiano visto che si è in una chiesa, dovrebbe essere automatico;

 

Viviamo in un’era in cui tutto tende ad essere automatico, tranne la nostra capacità di comportarci da esseri umani: quella la gestiamo ancora in manuale……e male.

 

Nessun commento:

Posta un commento